domenica 27 dicembre 2015

NATALE, SANTO STEFANO E DOMENICA



Anche questo Natale è passato.

Anche questa volta invidio chi riesce a fare tutto per tempo, a sfornare biscotti, ad accoccolarsi sul divano con le unghie laccate di rosso e una tazza di tisana fumante tra le mani.
Io non ce la faccio.

Natale è arrivato e non ho fatto un biscotto, non ho creato regalini fai da te e non ho addobbato la casa in stile Pinterest come avrei voluto.
Natale è arrivato e i miei figli hanno ricevuto in sacco di "buoni acquisto" scritti a mano da me su pezzi di carta volanti.
Natale è arrivato e chi si è seduto a tavola con noi il 25 non ha trovato una casa impeccabile e una padrona di casa con piega di parrucchiere.

Sono una scombinata. Arrivo a fine giornata chiedendomi dove l'ho perso tutto il tempo che avevo a disposizione. Tutto ciò mi piace sempre di meno, ma a volte mi sembra di combattere coi mulini a vento.



Però mi guardo indietro in questa domenica pomeriggio di nebbia e disordine (i bicchieri del pranzo del 25 sono ancora da lavare) e mi dico che Natale è arrivato ed è rimasto nel cuore, come tutti gli anni.
Come ogni anno è andato tutto bene: i commensali non hanno badato ai miei capelli ma si sono goduti il pranzo e lo stare insieme.
I biscotti li ha fatti la figlia a casa di amici.
I regali dei figli si possono recuperare.
I presepi sono l'unico addobbo che mi sta a cuore per la mia casa e ci sono tutti e tre.

E non solo.



Natale mi ha riempito il cuore. Se penso all'Avvento e al susseguirsi di momenti di bellezza e di commozione non posso  fare a meno di ringraziare.

Il mio personale #calendariodellAvvento su Facebook
Il Beato Angelico a Firenze, che non avevo mai visto
Il Presepe Vivente a Gudo Gambaredo, dove un intero borgo (che tutto sembra fuorchè periferia milanese) rivive la venuta di Gesù (le foto che vedete le ho scattate lì)
I canti di Natale sul sagrato del Duomo
Attraversare la mia prima Porta Santa di questo Giubileo e rimanere a bocca aperta nello scoprire un Duomo di Milano illuminato
Il racconto di Rosetta Brambilla, una donna meravigliosa che sta spendendo la sua vita tra i bimbi di Belo Horizonte.




E come in un Presepe, davanti a quel Bambino ho messo tutto ciò che in questo anno ha reso ricca e piena la mia vita, tutti coloro che abitano nel mio cuore- In particolare due bimbi che stanno affrontando la malattia, ma che sorridono sempre. Davanti a quel bambino ho offerto di nuovo tutto ciò che non sono capace di essere.

E sono certa che ci sarà un altro Natale non perfetto, ma pieno. Proprio come questo.
Auguri a tutti!




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