E' appena uscito. Il lunedì è più dura del solito. Tocca andare a lavorare, fare quei 120 km al giorno nei campi della bassa bassissima padana, tra poco arriverà anche la nebbia a fare compagnia. E quando si torna a casa il cellulare continua a vibrare, tra mail messaggi e chiamate. Quando ci si mette a tavola la domenica sera il pensiero va all'ennesimo week end passato troppo in fretta.
Avere una moglie che rimane a casa forse non aiuta. Per questo, lo sapete, ho deciso di chiamare il mio blog così. Perchè in fondo in fondo il marito lo pensa ( e un po', forse, ha ragione): la mia vita è come una vacanza perenne. Sorvoliamo sul fatto che io non passi di certo la mia giornata spalmata sul divano, ma il fatto che la moglie possa permettersi di gestire i propri tempi, almeno per un po', di andare via per due mesi, di prendersi qualche ora per fare un giretto a Milano è per lui molto vicino all'idea di vacanza.
Siamo una di quelle famiglie anti moderne: un marito che porta a casa lo stipendio, una moglie che dovrebbe fare la casalinga e la mamma a tempo pieno (dovrebbe...).